Oggi parliamo di un argomento più tecnico del solito che però sta molto a cuore a chi vorrebbe aprire il proprio studio professionale. Molti lavoratori autonomi hanno il sogno di aprire uno studio professionale e in molti devono chiedere un mutuo orientandosi tra un mutuo prima casa o liquidità. Qualsiasi sia il mutuo a cui va ad accedere il libero professionista potrà fare il proprio preventivo online, su una delle piattaforme di mutui online; qui le varie banche concorrono con le offerte più vantaggiose per il nuovo mutuatario. Ovviamente ogni nuova grande impresa richiede una spesa e non poche tribolazioni come il dover decidere tra un mutuo liquidità o prima casa, una scelta non facile che deve essere pertanto studiata e ponderata.
Le agevolazioni del mutuo prima casa per studi professionali
Per valutare quale mutuo accendere è bene che il libero professionista in questione sappia di cosa si stia parlando, cioè cosa si intenda per mutuo liquidità e cosa si intenda per mutuo prima casa. Per mutuo liquidità si intende un capitale richiesto alla banca che il cliente decide di utilizzare in ciò che più desidera e a condizioni più convenienti rispetto a un finanziamento. Per richiedere il mutuo liquidità ovviamente è necessario possedere un immobile che verrà messo a garanzia della somma richiesta, tuttavia non vi sono vincoli alle modalità d’impiego della somma stessa e quindi potrebbe essere tranquillamente utilizzata per l’avviamento di uno studio professionale. L’immobile posto a garanzia del mutuo deve essere ovviamente senza ipoteca e la somma richiesta può arrivare a coprire fino al 70% del valore dell’immobile per una cifra massima fino a 500.000 euro. Alla luce di ciò sembrerebbe tuttavia più conveniente per l’avviamento di uno studio professionale un mutuo prima casa. Già perché il professionista che decide di aprire l’attività acquistando un immobile può farlo richiedendo un mutuo prima casa e usufruendo delle agevolazioni dello stesso; questo inoltre è possibile anche laddove l’immobile acquistato per lavoro si trovi in un comune diverso da quello di residenza del mutuatario. È stata proprio la Commissione regionale tributaria di Roma che lo scorso anno nella sentenza 3460/2015 ha stabilito che un professionista che acquista un immobile da adibire alla professione in un comune diverso da quello di residenza ha diritto alle agevolazioni fiscali previste per il mutuo prima casa. La Commissione infatti ha stabilito che non è necessario risiedere nel comune in cui si acquista l’immobile da adibire a studio, ma è necessario che il mutuatario svolga già la sua attività lavorativa nello stesso. Alla luce di questa sentenza il mutuo prima casa sembra davvero conveniente, non solo perché non vi sono vincoli di residenza, ma anche per le agevolazioni fiscali che vanno a incentivare la spinta verso l’attività professionale.
Buon lavoro e spero apriate presto la posta del vostro studio professionale
Non chiedetemi perchè ma questo argomento mi ha ricordato Renè Magritte…

Renè Magritte, La Victoire – 1939 -olio su tela

Renè Magritte, La corde Sensible-1960 olio su tela
saggi consigli…
http://www.serlam.it